22 novembre 2013

Live Report: Vista Chino @ Live - Trezzo sull'Adda 16/11/2013




Ritorno dopo davvero molto tempo in questo tempio della musica dal vivo che è il Live di Trezzo sull'Adda - no, non sono stata pagata, ci sono solo cresciuta.

E come nel 2011 vedere John Garcia e Brant Bjork su quel palco risulta impagabile.

Sabato 16 novembre 2013, a meno di due settimane dopo il concerto dei QOTSA al Forum di Assago, i Vista Chino - ricomposizione dell'organico dei Kyuss Lives! dopo la causa intentata da Homme e Reeder contro i diritti sul nome della band e dopo l'abbandono del bassista Nick Olivieri - salgono sul palco per presentare il loro album di esordio: Peace.

Ma partiamo dall'inizio.
Alle 21.20 puntuale iniza il gruppo di apertura, facendo onore alla propria provenienza svizzera.Questa band di Lugano risulta davvero ammirevole per lo spirito che mantiene sul palco nonostante il pubblico esiguo, probabilmente dovuto all'orario.
Delle facce già viste al Circolo Magnolia ad agosto di spalla ai Mondo Generator, dimostrano un indubbio entusiasmo, ma sembrano peccare di fantasia e personalità: i pezzi fin troppo melodici e ballabili, la genuinità non si percepisce, a favore di un atteggiarsi un po' troppo ostentato.
Tra i vari "woo-ooo" si arriva verso la fine dell'esibizione, che si chiude non nel migliore dei modi: in uno degli ultimi pezzi si riconosce unanimamente un riff dalla straordinaria somiglianza a quello famosissimo di Iron Man, mentre in quello di chiusura vengono riconosciuti elementi di somiglianza con le caratteristiche dei Wolfmother: che c'entri il fatto che sono prodotti da uno di loro?



Danno il cambio i canadesi Monster Truck, dal gusto più southern, decisamente più coinvolgenti. Dei barbuti rocker, di cui il bassista alla voce, impreziositi da keyboard non invadenti che arricchiscono il sound senza snaturarlo. Intensi anche quando propongono una sentitissima balld blueseggiante dal gusto seventies, in cui perdersi grazie anche ai giochi di luci!
Il posto inizia a riempirsi, gli animi si scaldano.



Dopo una lunga attesa (o almeno così è parsa al pubblico scalpitante) ecco palesarsi sul palco i due superstiti ex Kyuss John Garcia e Brant Bjork accompagnati da Bruno Fevery alla chitarra - già membro di Kyuss Lives! - e Mike Dean dai Corrosion of Conformity al basso.
La loro scaletta è studiatamente strutturata per proporre in alternanza pezzi dello storico gruppo stoner e dell'album dei Vista Chino, una modalità che ha permesso di tenere viva l'attenzione degli astanti, che hanno prevedibilmente mostrato più calore e coinvolgimento per i brani dei Kyuss, senza però mancare di provare interesse per quelli tratti dalla new release.
Per la curiosità dei più morbosi vi elenco i pezzi dei Kyuss riproposti (con la grave lacuna di non ricordare il terzo brano eseguito...l'entusiasmo gioca brutti scherzi!):
One Inch Man
Hurricane
*pezzo rimosso*
Gardenia
Asteroid
Supa Scoopa and Mighty Scoop
Thumb
Green Machine
Freedom Run
Whitewater
Odyssey



La presenza sul palco ha ricordato quella dei giovani gruppi appena formati, in cui l'entusiasmo è vivo ed evidente, ma esternato in maniera indipendente, ognuno nella propria esibizione, mostrando quella sorta di imbarazzo che si trova nelle band il cui affiatamento non è ancora maturo.
Chi ha avuto occasione di assistere anche al live del 2011 avrà notato un salto di qualità nelle doti di Fevery e in generale una maggiore sicurezza dell'intera formazione.
Un emozionatissimo Garcia si presenta "cresciuto" con capello corto e impomatato, indossando una camicia e dismettendo l'occhiale da sole che due anni fa gli serviva da schermo: guarda ora in faccia al nuovo progetto avviato. Viso sofferente, mano tremante che apre e chiude a pugno spesso, nervosismo che si scioglie a fine concerto con un sorriso smagliante ricco di orgoglio per l'entusiasmo suscitato - è stato accesa qualche scintilla di pogo, ma di intensità e durata davvero ridotte - voce sicura dal timbro inconfondibile per una performance lodevole.

Brant anche ha fatto la sua parte, con lo stile batteristico inconfondibile ha retto le fila della performance senza sgarri dal principio sino al termine, culminando al passaggio di microfono per proporre il pezzo forse più potente tra quelli del nuovo repertorio.
Mi si conceda anche una nota personale di disponiblità di Bjork, che nel post live è stato l'unico avvistato a "mischiarsi" con i partecipanti, concedendosi ai fan senza difficoltà.

"Non sono i Kyuss" tuonano in molti. Infatti non lo sono: sono i Vista Chino, un progetto emergente che gode della stessa eredità di cui godrebbe, per così dire, un figlio d'arte. Con l'enorme vantaggio di aver imparato molto dal progetto loro predecessore.

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