28 novembre 2013

Live Report: MACIGNI - Void of Sleep + Storm{O} + Scum from the Sun + Gengis Khan Voodoo Jacket @ Lo-Fi - 23/11/2013


Siamo all'edizione di novembre del mensile MACIGNI ospitato dal Circolo Arci Lo-Fi, in quel di Milano.

L'appuntamento vanta una indubbia apertura a differenti tipologie di metallo e in questa serata, più che in altre, è stata messa in luce questa loro peculiarità.

Le band che si alternano durante la serata, infatti, provengono da estrazioni musicali non necessariamente accostabili fra di loro, in grado però di accontentare i gusti di molteplici padiglioni auricolari.



Inaugurano la serata i Gengis Khan Voodoo Jacket, energica band di Sesto San Giovanni (MI), la cui coppia di chitarre riesce a proporre insieme sonorità incisive, pesanti, gutturali e melodie melancoliche e meste, su cui la voce corposa galleggia in tutta la sua graffiante profondità. Un set di batteria minimale, i cui tempi risultano meditativi e ipnotici, il tutto mutuato dalla componente effettistica da iperspazio sia per gli strumenti che per la voce.

Gengis Khan Voodoo Jacket by Sara Pasini

Decisamente più particolari i prossimi a salire on stage, ovvero i brianzoli Scum From the Sun, che già a partire dalla formazione rivelano un gusto assai più sperimentale: troviamo infatti due bassi, una batteria e un set di sintetizzatori. L'effetto che scaturisce da una tale formazione è definibile anticonvenzionale per quello che chiamare gruppo risulta limitativo (loro si definiscono "collettivo", senza volersi realmente cristallizzare in una formazione precostituita) dal carattere impegnato e impegnativo, per un risultato sonoro cupo, d'ambiente, onirico, anche se forse più nell'accezione di incubo. Indovinatissima, in questo senso, la scelta da parte del fonico di riempire di riverberi la performance: quelli sui tamburi fanno esplodere la mente in una dimensione parallela.

Scum from the Sun by Sara Pasini

Altro punto a favore dell'organizzazione di Macigni è l'abilità di rispettare il carattere delle band che ospitano. Perciò quando arriva il turno dei bellunesi Storm{O} di esibirsi il contesto pensato per loro è lo stesso dedicato a tutte quelle band che, come loro, propongono hardocore/post hardcore, ovvero al di fuori dal palco ed in mezzo alla gente. Una sistemazione che, anche a loro detta, risulta più congeniale e familiare, quasi fosse il loro habitat. La loro performance è decisa, i suoni violenti, lo screaming sgraziato, le percussioni veloci e secche: un pugno in faccia senza permetterti di capire cosa sia successo né di riprenderti del tutto. Il pubblico infatti apprezza.

Storm{O} by Sara Pasini

Grazie alla sistemazione "a terra" il cambio palco è rapido e indolore, la tregua pari a zero. Fuzz carichi e adrenalina al massimo: da Ravenna i Void of Sleep ci portano quello che loro amano auto-definire visionary sludge-rock incisivo, ma non troppo violento, la voce melodica, il risultato coinvolgente.

Void of Sleep by Sara Pasini

Una serata pregna, intensa, da veri cultori.

1 commento:

  1. Live pauroso! Tanta qualità, tanto rumore, ma poca gente... Ce ne vorrebbero ogni sera di band così!!!
    Al prossimo macigno!!!!!

    Massi o)))


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