19 novembre 2014

Live Report: Ape Skull live @ Cox 18, 14/11/2014


Pantaloni a zampa, camicie floreali, ricci bombati e leggerrzza nell'aria.
Un salto indietro agli anni del Peace&Love: questa la magia operata da La Società Psychedelica, la cui missione è di proporre concerti che facciano onore al loro nome, facendo calare i partecipanti perfettamente nell'atmosfera grazie a un dj set curatissimo di apertura e di chiusura live.


La consolle non emette suoni che non provengano dal tramonto dei sixties e dall'alba dei seventies ed è decorata da proiezioni psichedeliche riflesse non solo sul muro, ma anche su un telo dalla trama trasparente posto davanti ai dj. 
Alle loro spalle scene di film evidentemente dello stesso periodo contribuiscono alla sensazione, per un attimo, di essere a San Francisco nel '67.
Ed è proprio lì che si rimane quando sul palco compaiono gli Ape Skull: il primo impatto, quello visivo, non lascia spazio a interpretazioni: il loro abbigliamento è anni '70 dalla testa ai piedi.


Quando poi parte la musica le sensazioni sono confermate.
Un trio formato da due Gibson SG (sia chitarra che basso) e da un batterista cantante, il cui stile vocale rimanda inequivocabilmente a Jimi Hendrix.
Il loro è un hard rock/blues che proprio a Jimi deve tanto, ma che riesce a non cadere nella noia della copia.
La personalità c'è e questi tre romani, della scuderia Heavy Psych Sounds riescono a infiammare il pubblico del Cox 18, che risponde ballando e ondeggiando sorridente all'entusiasmo che esplode sul palco. L'alchimia è talmente esaltante che gli Ape Skull invitano "Ma venite pure a Roma!", mentre il pubblico reclama a gran voce un "ancora" alla fine della scaletta.


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